Brandon Aiyuk e 49ers al divorzio? A new drama in vista
- Luca Corporente

- 25 nov
- Tempo di lettura: 4 min
Dinamiche, scenari e implicazioni, di una delle querelle più famigerate degli ultimi anni che si arricchisce di un nuovo capitolo. Sullo sfondo un ginocchio distrutto, dalle condizioni mai chiarite e un contratto pesante, che lo rendono poco appetibile.

Venerdì scorso è la data che ha scosso la Bay Area e il panorama San Francisco 49ers con il report della stampa, secondo il quale la squadra avrebbe annullato la compensazione garantita a Brandon Aiyuk, relativa alla stagione 2026.
Il receiver ex alunno di Arizona State, come da clausole contrattuali, aveva visto diventare interamente garantita una somma totale di circa 26 milioni di dollari lo scorso Aprile, essenzialmente relativa all’option bonus sommato al base salary del 2026.
Venire meno al pagamento di cifre garantite è qualcosa di molto raro all’interno della National Football League, solitamente parliamo di scenari connessi a sospensioni o, comunque sia, concordati e sanciti dalla lega stessa.
In questo caso i 49ers giustificano la loro azione come disciplinare, sottolineando il rifiuto e l’assenza del giocatore, in alcune attività organizzate dalla franchigia, che non sarebbero state precluse dall’infortunio al ginocchio (patito a ottobre 2024). Una quantità di assenze ingiustificate tale da comportare il venir meno ad alcuni obblighi contrattuali, da parte di Aiyuk, unitamente alla mancanza di comunicazione.
Dispute del genere raramente strappano dalle mani dei giocatori del denaro interamente coperto, e uno dei motivi principali è collegato all’azione di tutela della NFLPA (il sindacato giocatori).
Non a caso dunque l’epilogo che si sta prospettando ha tanto a che vedere con quella che sarà l’influenza esercitata da NFLPA che, tra l’altro, sembrerebbe essere stata tenuta in panchina dallo stesso Aiyuk, con la rinuncia a presentare un reclamo ufficiale. Dal punto di vista del giocatore, il wide receiver dev’essere stato consigliato di fare così dal suo agente, anche per facilitare l’uscita dalla franchigia.
Come descritto in precedenza però, la NFLPA difficilmente lascia correre casi del genere, per evitare di creare pericolosi precedenti che vadano poi in futuro a favore delle franchigie, in situazioni simili, ma generate da altri eventi (sarebbe gravissimo se la cancellazione di un garantito, diventasse prassi). La sensazione dunque è che si tratti di un percorso destinato al fallimento, dato il comportamento del giocatore, che evidentemente avrebbe messo il sindacato con le spalle al muro.

Bisogna adesso considerare il fatto che la combinazione tra l’ennesimo drama attorno alla figura di Aiyuk (dopo le beghe sul rinnovo 2024) e la struttura pesante del suo nuovo contratto, rendono Aiyuk stesso un giocatore difficilmente scambiabile.
A tutto ciò si aggiunge, inoltre, un quadro clinico grigio e nebuloso, come la Londra del 1952, con le condizioni di un ginocchio (che ha subito due lesioni legamentose, con rottura, al crociato anteriore e collaterale mediale, più lesioni sparse al menisco) che tutt’ora sono ben lontane dall’assicurare un rendimento che sia in linea con la parte restante del contratto. Anche se si vocifera, in realtà, che il giocatore sarebbe pronto a riprendere il campo da qualche settimana, ma si astenga dal farlo data la situazione contrattuale.
Focalizzandoci ora sulla più probabile ipotesi di una release da parte di San Francisco bisogna, come sempre, distinguere le due canoniche tipologie: pre e post primo di Giugno. Pur riuscendo a neutralizzare la grossa fetta di garantito, relativa alla stagione 2026, l’ipotesi di una release pre 6/1 costringerebbe, comunque, i 49ers a sobbarcarsi quasi 30 milioni di dead cap, una cifra che rappresenta quasi il doppio del cap hit previsto, che ipotecherebbe tanti investimenti a roster. Una somma imponente che è frutto dell’option bonus 2025, sommato del signing bonus accordato nell’Agosto del 2024.
Nel caso di una designazione o release post 6/1, la situazione sarebbe nettamente diversa, con un dead cap di circa otto milioni, per la stagione 2026. Come da regole NFL però, si genererebbe un dead cap anche per la stagione successiva, per un totale di circa 21 milioni di dollari, ossia l’equivalente delle restanti parti del signing bonus e option bonus 2025.
Un epilogo probabilmente non troppo difficile da pronosticare, rimane di sicuro un boccone amaro per i 49ers e i tifosi, ma il quadro che si prospetta appare, in questo caso, meno grave del previsto.
Nella conferenza stampa precedente al Monday night contro i Panthers, giocatosi sta notte, Kyle Shanahan è stato bersagliato da una raffica di 22 o 23 domande (a seconda di chi le ha contate) che ha occupato tutto il tempo a disposizione della stampa, come era prevedibile, con una sola misera domanda sullo scontro in vista coi Panthers. Il capo allenatore ha cercato di schivare il colpo, come ha potuto, sottolineando che la vicenda risale a luglio scorso. E che frattanto non ha più parlato della questione, col giocatore, da allora. La speranza sarebbe ancora quella di averlo in campo, prima di fine stagione, ma dire che il futuro è incerto, è ottimistico. Prevarrà nell’epilogo il Brandon Aiyuk non convinto di rinnovare coi 49ers di Agosto 2024 (dato già per scambiato con gli Steelers), o prevarrà una versione di Aiyuk 2025 desiderosa di mettersi in mostra sul campo, per poi trovare una nuova sistemazione in ottica 2026? Gli elementi per rispondere, per ora, sono pochi.
Luca Corporente



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