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Drew Pearson e l’Hail Mary due nomi rimasti indissolubilmente legati


Pearson è stato uno dei fondatori e più degni rappresentanti di quella che sarebbe diventata la dinastia Cowboys anni ’70. Partito come UDFA ha sfiorato in carriera le cinquecento ricezioni. Il riconoscimento dei suoi meriti è stato un po’ tardivo, ma emozionante.


Il ricevitore clutch: l'eroe silenzioso dietro la dinastia dei Dallas Cowboys


Il go-to guy che amava le giocate clutch, figlio di anni storici e indimenticati.
Il go-to guy che amava le giocate clutch, figlio di anni storici e indimenticati.

Ogni grande dinastia ha bisogno di un eroe nei momenti cruciali. Per i Dallas Cowboys degli anni '70, quella figura era Drew Pearson. Non è stato scelto al Draft, ma è diventato il primo vero go-to guy nella storia dei Cowboys e l'incarnazione della mentalità vincente che trasformò la franchigia in quella che oggi è conosciuta come l’America's Team. La sua storia è un inno alla perseveranza, al duro lavoro e, soprattutto, a una serie di giocate clutch che hanno plasmato la leggenda della NFL.

Dagli undrafted alla storia


Ha dovuto cominciare la sua carriera come Undrafted, ma ha trovato in Staubach il partner perfetto.
Ha dovuto cominciare la sua carriera come Undrafted, ma ha trovato in Staubach il partner perfetto.

La carriera di Drew Pearson è la dimostrazione che il cuore batte il pronostico. Dopo aver giocato al college a Tulsa, Pearson non viene selezionato nel Draft NFL del 1973. Arriva ai Dallas Cowboys come undrafted free agent, una posizione da cui è difficilissimo emergere.

​Eppure, grazie a una combinazione di mani sicure, tracciati precisi e una velocità che non delude le previsioni, si guadagna rapidamente un posto. Diventa così il bersaglio preferito del quarterback Roger Staubach, formando una delle coppie più letali e iconiche dell'epoca.

Curiosità: Pearson era uno dei co capitani (insieme a Staubach) della squadra che ha trasformato i Cowboys in una potenza. È stato proprio lui a coniare il celebre soprannome America's Team, dichiarando con orgoglio, dopo una vittoria nei play off: "Siamo l'America's Team". Il nome gli rimase attaccato per sempre.

La giocata del secolo che rimane legata al suo nome

Pearson era noto per la sua capacità di ricevere i passaggi più difficili, nei momenti di maggiore pressione. Tuttavia, la sua eredità è legata indissolubilmente a una singola giocata, spesso definita Hail Mary. È il 1975, siamo all’NFC Divisional play off: I Cowboys si trovano sotto di quattro punti contro i Minnesota Vikings, a meno di un minuto dalla fine. Senza time out, da cinquanta yard di distanza, Staubach lancia una palla alta e disperata in end zone. Pearson non solo la riceve, ma la strappa via letteralmente al difensore, correndo indisturbato per il touchdown della vittoria all'ultimo secondo.

​In quel momento Staubach, interrogato dai giornalisti sulla giocata, risponde: "Ho chiuso gli occhi e ho detto: Hail Mary!" La giocata e così il termine, entrano nella leggenda grazie a Pearson.

​In undici stagioni con i Cowboys (1973-1983), Pearson ha accumulato numeri impressionanti: 489 ricezioni e 7.822 yard ricevute. Quarantotto touchdown in carriera. Tre convocazioni al Pro Bowl (1976, 1977, 1978). Tre selezioni All-Pro (First-Team nel 1977). Vincitore del Super Bowl XII e quattro partecipazioni totali al Super Bowl.

Il tardo, ma meritatissimo, ingresso nella Hall of Fame


Pearson reagì in lacrime alla vieppiù tardiva introduzione nella Hall of Fame.
Pearson reagì in lacrime alla vieppiù tardiva introduzione nella Hall of Fame.

Nonostante fosse considerato da molti come il miglior ricevitore della NFL, negli anni '70, l'ingresso di Drew Pearson nella Pro Football Hall of Fame è stato a lungo ritardato. I fan e i compagni di squadra, Roger Staubach in primis, hanno sostenuto per decenni la sua causa.

​Finalmente, nel 2021, dopo anni di attesa, Pearson viene selezionato per l'introduzione nella Hall of Fame. La scena della sua commovente reazione in diretta Tv, quando riceve la notizia dal presidente della Hall of Fame, è diventata un momento iconico dello sport.

Curiosità: al momento del suo ritiro, Pearson era il leader di tutti i tempi dei Dallas Cowboys, per ricezioni e yard ricevute. Il suo impatto va oltre le cifre: ha definito l'atteggiamento dei ricevitori moderni ed è rimasto un simbolo di come il lavoro di squadra e la perseveranza possano trasformare un undrafted, in un'icona. La sua eredità, onorata con il numero 88 che ha indossato, continua a vivere come il perfetto esempio di un eroe che ha costruito una leggenda dal nulla.

 

Luca Salera

 
 
 

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