Giocatori su cui scommettere, da schierare per forza e da evitare
- Alessandro Iovenitti e Marco Patrito

- 30 ott
- Tempo di lettura: 8 min
Le regole del fantasy son spesso diametralmente opposte a quelle NFL. Seguiteci in questa carrellata semi seria di possibili mosse vincenti a roster. Ricordando che l’oro spesso si nasconde dove meno te lo aspetti.
Mentre in NFL la fuga dei Colts quasi non fa più notizia, e ti sembra di intravedere un copione già scritto, improvvisamente le ultime della classe si rialzano,
Prologo: gli insegnamenti di Week 8
Cari amiche e amici fantallenatori, non potevamo mancare il nostro appuntamento settimanale dopo aver assistito a Week 8. Tra gli inaspettati exploit di giocatori meno noti e i soliti infortuni che colpiscono i più blasonati, torniamo a focalizzare l'attenzione su quello che è il momento clou della stagione fantasy, quando tra bye week e scontri diretti ci giochiamo i punti più preziosi della regular season. Per ottenere la certezza dei playoff, oppure per prenotare una buona pick al prossimo rookie draft. Con un occhio sempre vigile sulle occasioni che si presentano nei waiver e sulle opportunità che si aprono con le trade, perché per la filosofia di una dynasty una squadra fantasy è sempre in costruzione.
Week 8 è stata la giornata dei running back, da Taylor ad Harvey, da Barkley a Cook, da Hall a Brown e da Achane a Henry: sembra sempre più una NFL che punta sul gioco di corse.
Chi fa compagnia alla capolista. Subito dietro ai sempre meno sorprendenti Colts, che con un Taylor in stato di grazia continuano la loro marcia portandosi ad un record di 7-1, un po' a sorpresa troviamo i Patriots e i Broncos in AFC e gli Eagles e Buccaneers in NFC. New England sta volando, guidata da un Maye in formato Mvp. A Denver ha brillato RJ Harvey con tre touchdown nella bella prova di forza contro Dallas. Philadelphia ottima nella sentitissima sfida contro New York, che perde Skattebo per un brutto infortunio e Tampa che vince facile sui sempre più demoralizzati Saints, che panchinano il quarterback Rattler per il rookie Shough.

E se invece...? Vogliamo buttare una provocazione: e se le vittorie dei Dolphins, dei Jets e dei Ravens fossero solo l'inizio del loro rilancio? Sarebbe clamoroso, partire così male e finire ai playoff. Probabilità molto basse per le prime due, un minimo più alte per Baltimore. Mentre tutti lo davano per finito, solo la scorsa Week, Tagovailoa sfodera un'ottima prestazione e grazie alla buona vena di Achane e Waddle, affonda degli irriconoscibili Falcons. Inoltre, quando nessuno più credeva nel quarterback Fields, neppure il suo owner, a sorpresa si carica la squadra sulle spalle e batte in rimonta i Bengals. Infine, ecco anche i Ravens, che dopo aver iniziato in maniera disastrata la stagione, con innumerevoli infortuni, stanno pian piano raccogliendo i cocci e danno idea di non voler mollare.
Una Week da dimenticare. Infine, ciò che della Week 8 proprio non ci è piaciuto: il fatto che praticamente tutte le partite della domenica di football sono state pesantemente indirizzate nel risultato, già alla fine del primo o del secondo quarto, o che comunque sono finite con una differenza di punti superiore a sette e che, quindi, l'effetto “partita tirata fino all'ultimo” praticamente non si è mai avuto. Tra l'altro, tolto il Monday Night, le due partite più combattute, Ravens-Bears e Jets-Bengals, non sono state propriamente spettacolari. Concludiamo dicendo che purtroppo Skattebo, uno dei giocatori più spettacolari, ha terminato aniticipatamente la stagione infortunandosi. Cosa che è successa anche a un bel rookie, in netta crescita, come Judkins. Forse è meglio pensare già alla prossima, soprattutto se questa settimana al fantasy avevate contro Myles Garrett.
Hype Train - L'Esaltometro (da 1 a 3)
Quali sono i giocatori più in crescita, dopo le prestazioni di week 8? Va premesso che poiché ci son stati tanti running back con grandi punteggi, abbiamo preferito concentrare la nostra analisi su altri ruoli.
Drake Maye QB, Patriots 3: l'hype più alto della settimana non poteva che andare a questo quarterback che, con le sue prestazioni, sta correndo verso il premio Mvp. Con il 75,2% di completi, numero che tra l'altro lo proietta sopra a qualsiasi altro quarterback del secondo anno di tutti i tempi e, con un pass rating di 135,8 e nonostante i cinque sack messi a segno dall'edge rusher avversario, Garrett, è riuscito a squarciare in due la difesa dei Browns, una delle più forti di tutta la NFL. E forse la cosa più sorprendente è che sta facendo questi numeri, con ricevitori discreti e basta: cosa avrebbe potuto fare insieme a Jefferson e Chase?
Tucker Kraft TE, Packers 2: per giustificare la scelta basterebbe dire che in PPR ha totalizzato il punteggio stagionale più alto per il ruolo, con sette ricezioni per 143 yard e un touchdown. Se si considera che si tratta del terzo punteggio record in PPR degli ultimi tre anni e che nei draft della off season non andava mai sopra i primi 7-8 tight end, la sua presa si sta rivelando eccezionale. L'unico suo, quasi impercettibile, punto debole è dato dal fatto che Green Bay ha tante bocche da sfamare e, a seconda del piano di gioco, vien fuori il ricevitore che ha più target. Ma se continua ad avere una percentuale di target per squadra del 20% (25% in Week 8), il buon Tucker resta un ottimo punto di forza

Myles Garrett DE, Browns 1: non poteva mancare nella classifica di hype settimanale, dopo l’incredibile performance contro New England, in cui ha realizzato cinque sack. C'è poco da dire davvero, è un fenomeno. Quando, poi, è in giornata e la linea di attacco avversaria non riesce a tamponare la pressione della difesa lui diventa un incubo per tutti i quarterback. Basterebbe chiedere a Maye se continua a sognarlo la notte. In ogni caso, i punti li porta sempre, per cui se lo avete non potete lasciarlo fuori. Ma dovete sapere che in chiave fantasy è molto dipendente dai sack. Se gli riescono fa un grande punteggio, altrimenti rischia di realizzare un punteggio normale.
Red Flag - Il Preoccupometro (da 1 a 3)
Apriamo ora la rubrica che indica quali sono i giocatori che ci mandano più in panico. E che forse dovremmo provare a cedere in una trade.

Alvin Kamara RB, Saints 3: per un running back che nel 2024 ha terminato la stagione tra i dieci migliori del ruolo, una produzione scadente come quella di Week 8, è davvero un problema. Con soli sei tentativi e 21 yard corse, due ricezioni per 24 yard, con zero touchdown, è risultato il trentatreesimo del proprio ruolo. Se si considera che il giocatore ha superato i trent’anni, che probabilmente ha ancora qualche strascico di precedenti infortuni, che l'attacco dei Saints è imbarazzante, la fiducia nella sua produttività è ai minimi. Forse è arrivato il momento di lasciarlo partire, per occupare lo slot con qualche scommessa più giovane.
Sam LaPorta, TE Lions 2: non lo scegliamo per una prestazione particolarmente negativa, ma perché tra tutti i migliori tight end, quelli cioè che vengono scelti nei primi otto round a un draft di una PPR senza Idp, lui è quello che si trova in fondo alla classifica dei lanci che gli sono stati fatti in red zone. Ne ha avuti solo quattro in questa stagione, con un picco in Week 5 e 6, un record negativo importante, soprattutto in quanto il punteggio del ruolo dipende molto dai touchdown e lui, così, si ritrova ad essere molto penalizzato. Il talento non può essere discusso, basta vedere i suoi punteggi nell'anno da rookie, ma i tanti ricevitori a Detroit e gli schemi di attacco usati dal nuovo offensive coordinator ci fanno credere, che potrebbe anche terminare la stagione fuori dai primi quindici tight end.
TJ Watt DL, Steelers 1: tra vari giocatori che stanno performando meno di quanto ci si aspettava, scegliamo lui, per via dei suoi punteggi delle ultime due Week, che indicano un trend in calo. Per un edge rusher come lui, sicuramente tra i migliori cinque del ruolo, abituato a mettere tanta pressione sui quarterback avversari, vederlo in questa stagione con soli quattro sack in sette partite, fa scattare il campanello d’allarme. Tuttavia, molto dipende dagli schemi del defensive coordinator, che tende ad usarlo di più per protezione, che non per fare pressione e i suoi numeri tendono a registrare meno sack, ma più tackle. Siamo convinti che, comunque, a fine stagione avrà raggiunto i suoi standard, quindi non preoccupiamoci troppo.
Le nostre scelte, in vista di un altro week end
Eccoci al consueto spazio per i consigli settimanali per la prossima Week. Evitiamo preamboli e immergiamoci subito nei nomi scelti, che saranno tre: il primo da schierare, il secondo su cui scommettere e l'ultimo da evitare.
Oronde Gadsden TE, Chargers: questo rookie, arrivato in NFL un po' in sordina, si sta conquistando i suoi spazi e le attenzioni dei fantallenatori, grazie a ottime prestazioni. Diciannove ricezioni nelle ultime tre Week, su 22 lanci di Herbert nella sua direzione, per più di trecento yard conquistate, fanno intendere che è un tight end di grande affidabilità anche in chiave fantasy. Sicuramente sarà già stato preso da qualcuno nella vostra lega, ma se siete riusciti a prenderlo, va schierato ad occhi chiusi, soprattutto contro la difesa dei Titans che chiude molto bene, sia le corse che i ricevitori sull'esterno.
Davin Neal RB, Saints: questo nome è una scommessa, a bassissimo costo, in quanto parte dietro a Kamara, in un momento in cui si vocifera che entro la trade deadline della NFL, per il 4 novembre, Kamara possa essere ceduto. Se così dovesse essere, questo rookie potrebbe avere la sua grande chance. Perché? Diciamo solo che, anche se non ha avuto corse che danno punti, tuttavia in Week 8 è stato in campo per il 45% di snap offensivi e se dovesse restare solo lui nel backfield potrebbe diventare rilevante per il fantasy. Ve la sentite di rischiare?

Jordan Mason RB, Vikings: diciamo innanzitutto che ha avuto una chance importante, data dall'infortunio che ha tenuto fuori per diverse Week Aaron Jones, di far vedere se riusciva a tenere alto il backfield da solo. Il risultato è stato altalenante: prestazioni discrete, ma senza picchi. Ora che è tornato Jones, Mason ha avuto il peggior punteggio fantasy della stagione, con un 1,6 in leghe PPR, molto peggio delle precedenti, in cui i due si erano divisi il backfield, e aveva avuto una media di più di cinque punti. Ciò che ci fa sperare è che, nonostante il rientro di Jones, lui abbia avuto più tocchi e più opportunità. Ma con questi risultati, per quanto ancora? Possiamo dargli un'ultima chance, anche se contro i Lions è davvero dura e sarebbe il caso di provare a sondare il mercato, per vedere se ci sono occasioni per cederlo.
Il consiglio semi serio della settimana
Dulcis in fundo, il nostro consiglio semi serio, che per riequilibrare quello troppo serio della scorsa Week sarà un insieme di perle di saggezza. Descriviamo qui di seguito cinque segreti del fantasy football, cioè le grandi leggi del fantasy che restano sempre inviolabili.
Il fantasy è uno sport diverso dal football giocato, i fenomeni dell'uno possono anche essere anonimi nell'altro. I ranking di off season solo in parte funzionano nei draft, poi infortuni, waiver e trade diventano padroni della sorte. Le previsioni di Sleeper consumano i calendari e ingrossano i fegati, meglio lavorare di testa e seguire l'istinto. Il fantasy è l'hobby più crudele che hai mai provato, puoi costruire da dio, ma disfare o perdere tutto in un amen. I cicli delle dynasty sono come una splendida onda, quando vai giù poi costruisci e ti rilanci su (ma finito il ciclo vincente torni giù). E allora, se hai capito che nulla si crea e nulla si distrugge, fai scorrere lo spirito fantasy che hai e punta le tue fiches sui sulle squadre che hanno il record peggiore della lega, i cui owner magari vorrebbero fare tanking, cedendo giocatori portatori di punti per accumulare pick per i futuri rookie draft. Se invece quelli siete proprio voi? Provate a cedere i più anziani e forti del vostro roster, dando precedenza nella scelta del compratore alle squadre che si sentono forti senza esserlo davvero. Occhio che un domani scegliere con la nove overall, invece che con la sedici può fare tanta differenza.
Alessandro Iovenitti & Marco Patrito



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