top of page

Matthew Stafford: l’annata di uno dei quarterback più considerati, ma spesso meno temuti


Dall’epopea di una trade clamorosa che gli ha regalato il primo Super Bowl, ai giorni odierni. Spesso ci si dimentica della sua importanza, per le squadre che ha guidato, e raramente lo si inserisce fra i top nell’assegnazione dei riconoscimenti.



A volte non si capisce come mai, nel discorso Mvp, personaggi come Stafford, col suo braccio e la sua tecnica perfetta siano meno considerati.
A volte non si capisce come mai, nel discorso Mvp, personaggi come Stafford, col suo braccio e la sua tecnica perfetta siano meno considerati.

Al giorno d'oggi siamo abituati a parlare e discutere di nuove stelle del football, approdate da poco nella lega, basta pensare a Drake Maye quest’anno che sta brillando con i suoi Patriots, o Jayden Daniels la stagione passata, con la sua grande cavalcata per i Commanders ai play off. Spesso però ci dimentichiamo di quei giocatori che hanno contribuito a un pezzo di storia della NFL e che rischiano di venir elogiati poco perché, pur offrendo prestazioni importanti, rimangono nell'ombra del gridiron e rischiano di essere considerati di meno. Durante questa annata sembra essere il caso di Matthew Stafford, quarterback dei Los Angeles Rams, che sta avendo una stagione che lo proietta in discorso Mvp, insieme ad altri colleghi. Matthew è stato spesso trascurato, mentre offriva grandi prestazioni anche in franchigie di seconda fascia come Detroit (dodici anni passati al timone della città dei motori), dove fu scelto con la prima scelta assoluta nel draft 2009, in arrivo da Georgia. Ma è anche stato spesso il caso della sua seconda giovinezza sportiva ai Rams, dove è approdato nel 2021, dopo la clamorosa trade che comprendeva Jared Goff (che dopo anni non smette di far parlare, perché entrambi sembrano aver trovato la loro dimensione, nelle rispettive nuove squadre). Fin da quando si è trasferito nella Città degli angeli, Stafford, ha saputo prendere il suo posto in cabina di regia eccellentemente. La sua prima stagione ai Rams, conclusasi proprio con la clamorosa vittoria al Super Bowl, ha fatto anche registrare quasi 5 mila yard passate e quarantuno touchdown, con l'unica pecca dei diciassette intercetti. I risultati però parlano da soli, in quattro anni i Rams sono approdati tre volte ai play off  arrivando proprio nel 2021 a vincere la finale contro i famigerati Bengals di Joe Burrow, con il grande aiuto del triple crown Cooper Kupp. L'unica stagione dove hanno mancato i play off è stata quella del 2022, nella quale Stafford si è fatto male a metà stagione e i Rams han chiuso con dodici sconfitte, il peggior record per una squadra campione in carica. Nel 2025, invece, Stafford sta giocando in maniera impressionante per un trentasettenne, Los Angeles si trova in un impressionante 8-2 come record, seconda seed in NFC, dietro agli Eagles. Le statistiche del numero 9 sono da vero Mvp, poiché con Week 12 ancora da giocare ha già collezionato ben 2557 yard passate, con una percentuale del 66% di completi, ventisette

Anche la pratica Seahawks è stata liquidata, vinto anche il duello col rivale Darnold.
Anche la pratica Seahawks è stata liquidata, vinto anche il duello col rivale Darnold.

touchdown con solo due intercetti a referto e un passer rating di 112.7. Basti pensare che in Week 11, al Sofi Stadium, Stafford ha guidato alla vittoria la sua squadra contro i Seahawks in un importantissimo match divisionale finito 21-19 per i padroni di casa, con una prestazione non incredibile, ma pulita (130 yard e due touchdown).  Quest’anno, per assurdo, se la nomina per l’Mvp avvenisse a metà stagione Stafford sarebbe assolutamente uno dei primi candidati, si dovrà vedere ora se lui e i suoi Rams riusciranno a continuare sulla stessa lunghezza d'onda percepita fino a qui. Probabilmente il fatto per cui Stafford e altri come lui sono così snobbati, è perché sono quarterback all'antica (da tasca), non sono sicuramente dual-threat come siamo abituati a vedere oggi e magari giocano un football più studiato e meno improvvisato.

 

Tommaso Bianchini

 

 
 
 

Commenti


bottom of page