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Pavia trascina Vanderbilt ed entra in corsa Heisman, tanti i verdetti e la Holy War è dei Cougars


Sfida intensa fra i Crimson Tide e Tennessee la spuntano i primi con un provvidenziale pick six. I campioni di Ohio state lasciano a zero Winsconsin. Ce la farà LSU a metter fine alla sua crisi nera? Impresa molto difficile contro Texas A&M.


Week 8 nel College football ha letteralmente rivoltato come un calzino le gerarchie della SEC e ha confermato, se mai ce ne fosse bisogno, chi è la macchina da guerra da battere. È stato un sabato di sentenze, di quelle che lasciano il segno.

La sorpresa che scrive la storia: Vanderbilt che parte alla grande


Diego Pavia il quarterback di Albuqurque, infiamma il suo pubblico e restaura le sorti di Vanderbilt.
Diego Pavia il quarterback di Albuqurque, infiamma il suo pubblico e restaura le sorti di Vanderbilt.

A Nashville si è scritta una pagina di storia. I Vanderbilt Commodores non si sono limitati a battere LSU (31-24), l'hanno fatto con autorità, firmando il loro miglior avvio di stagione degli ultimi settantacinque anni. I Tigers, abituati per pedigree a gestire queste partite, sono stati invece costretti a inseguire fin dall'inizio, senza mai riuscire a chiudere il gap.

​Il protagonista assoluto è stato il solito Diego Pavia, trascinatore indiscusso di Vandy, che ha messo la sua firma sulla partita con tre touchdown totali (160 yard su passaggio e 86 su corsa). È stata una prestazione da leader, che ha infiammato il pubblico e mandato in tilt la difesa, ormai tallone d’Achille storico, dei Tigers di coach Kelly. Non è una vittoria episodica: è lo spartiacque che lancia Vanderbilt in una dimensione di credibilità nazionale che non si vedeva da decenni e, contemporaneamente, proietta prepotentemente Pavia nella corsa per l’Heisman Trophy.

La banda DeBoer porta a casa la rivalry 


DeBoer può sicuramente essere soddisfatto della prestazione concreta dei suoi Crimson Tide.
DeBoer può sicuramente essere soddisfatto della prestazione concreta dei suoi Crimson Tide.

Il "Terzo Sabato di Ottobre" è tornato a sorridere ai Crimson Tide che battono Tennessee 37-20, ma la partita è stata tutt'altro che una passeggiata. In una di quelle sfide sporche, tese e piene di errori, a fare la differenza è stata una singola, incredibile, giocata che ha spezzato la partita.

​Poco prima dell'intervallo, con Tennessee pronta a segnare, il defensive back Zabien Brown ha intercettato un passaggio sulla linea di meta e si è involato per novantanove yard, firmando un pick six che ha letteralmente tagliato le gambe ai Volunteers. È stata la giocata che ha cambiato l'inerzia e permesso ad Alabama di gestire la ripresa. "Ho visto spazio e ho corso," ha detto Brown a fine gara, "sapevo solo che dovevo trovare un modo per arrivare in end zone". È così che Alabama vince queste partite: con il talento dei singoli che emerge nei momenti di difficoltà, per la gioia di coach DeBoer che pare finalmente aver dato un identità solida ai suoi ragazzi e di conseguenza, quella continuità che sta consentendo ai Crimson Tide di scalare a piccoli passi il ranking.

Deprofundis a Madison: Ohio State affossa Wisconsin


C'è già aria di bis e riconferma a Ohio State, ma i campioni devono superare avversari più tosti, per convincere del tutto.
C'è già aria di bis e riconferma a Ohio State, ma i campioni devono superare avversari più tosti, per convincere del tutto.

Anche in questa week, Ohio State ha offerto un'altra dimostrazione di efficienza quasi spaventosa. Il 34-0 inflitto a Wisconsin è stato un monologo: difesa impenetrabile, che non ha concesso nulla e un attacco chirurgico che ha punito ogni errore.

​Il quarterback Julian Sayin sta giocando a un livello superiore e le sue quasi quattrocento yard lanciate, con quattro touchdown, lo spingono sempre di più nella corsa all'Heisman Trophy. I Buckeyes hanno chiuso la partita già nel primo tempo, confermandosi la favorita assoluta per il titolo nazionale. L’unica domanda, che in tanti si pongono è: riusciranno i primi della classe ad essere così spietati anche contro avversari di alto rango, durante i sempre più vicini playoff. Per i Badgers invece, la stagione è sempre più compromessa, con il board che dovrà necessariamente fare le dovute riflessioni per poter salvare un programma glorioso, da anni ormai di magra e preoccupante involuzione.

 

Orgoglio e rivalità: BYU e Notre Dame festeggiano



Vale un'intera stagione vincere la "Holy War" e BYU la fa sua per la terza volta di fila.
Vale un'intera stagione vincere la "Holy War" e BYU la fa sua per la terza volta di fila.

Questo weekend era anche un test per la tenuta nervosa in due rivalità storiche e i favoriti non hanno deluso. Nella bellissima cornice montana di Provo, BYU ha vinto ancora una volta la "Holy War" contro Utah per 24-21. È stata una vittoria in volata, la terza consecutiva nel derby, firmata dalla leadership del quarterback Bear Bachmeier, autore di un touchdown su passaggio e uno su corsa. Il successo nella rivarly, consente ai Cougars di rimanere ancora imbattuti in questa stagione e di candidarsi prepotentemente ad essere una contender per la vittoria della Big XII.

​A South Bend Notre Dame ha risposto, presente, contro i rivali di sempre di USC vincendo 34-24. Gli Irish hanno dominato fisicamente, rialzando la testa dopo un periodo complicato e trovando eroi inaspettati come Jadarian Price, col suo kickoff return da cento yard e Jeremiya Love col record su corsa in carriera.

​​Dopo una week del genere, le pagelle non possono che essere queste.

Chi sorride (Vanderbilt & Ohio State): i Commodores sono gli eroi della settimana, autori di un’impresa che cambia la loro storia e un Pavia in formato extraterrestre. I Buckeyes sono la macchina perfetta e ogni settimana sembrano più ingiocabili, con un attacco dall’efficacia quasi chirurgica ed una difesa praticamente impenetrabile.

Chi morde la polvere (LSU & Tennessee): sconfitta pesantissima per LSU, che perde contro un avversario sulla carta inferiore e vede aprirsi crepe preoccupanti. Tennessee perde un’altra occasione d’oro contro i rivali di sempre, mostrando ancora limiti nella gestione dei momenti decisivi.

Menzione d’onore (Alabama & BYU): i Tide vincono una partita sporca, dimostrando di avere la mentalità giusta per la SEC. I Cougars si confermano padroni della "Holy War", una vittoria che vale una stagione e la consapevolezza di poter essere una seria contender per la Big XII.

L’incognita (Ole Miss & Wisconsin): anche se non in primo piano la sconfitta di Ole Miss, contro Georgia (43-35), che ha smesso di correre nell'ultimo quarto, è un passo falso che pesa. Wisconsin, invece, incassa il secondo shutout consecutivo ed entra ufficialmente in una crisi profonda di risultati e di programma.

 

LSU, spalle al muro tenta di reagire, Vanderbilt cerca la conferma

Il prossimo weekend promette di consolidare o ribaltare questi verdetti. Ecco cinque partite da non perdere assolutamente.

Scontro tra deluse (Ole Miss@Oklahoma): entrambe cercano un rilancio di prestigio dopo uno scivolone. Partita fondamentale per capire chi può ancora puntare in alto e chi deve ridimensionare le proprie ambizioni.

Testa o croce (Texas A&M@LSU): LSU è con le spalle al muro e deve reagire dopo l'umiliazione subita contro Candy. Ma di fronte ha una Texas A&M imbattuta (7-0) che vuole consolidare la sua corsa al titolo SEC.

Una trasferta insidiosa (Alabama@South Carolina): dopo la vittoria contro Tennessee, i Tide non possono permettersi cali di tensione. South Carolina in casa è un avversario che potrebbe rappresentare una trappola inaspettata.

I Commodores alla ricerca della consacrazione definitiva (Missouri@Vanderbilt): Vanderbilt è sulla cresta dell'onda e vuole dimostrare che la vittoria contro LSU non è stata un caso. Missouri è una squadra solida che deve evitare passi falsi per rimanere in alto.

Potenziale upset? (Texas@Mississippi State): dopo la grande vittoria nel Red River, per Texas questa è la classica partita trappola. Una trasferta in un campo difficile contro i Bulldogs, che non hanno nulla da perdere.

 

Matteo Spelat

 

 
 
 

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