Ribaltamenti di fronte, nella prima vittoria Jets, mentre i Colts proseguono nella cavalcata indisturbata
- Paolo Ulisse

- 28 ott
- Tempo di lettura: 5 min
Da registrare una bruttissima sconfitta dei 49ers, con DeMeco Ryans che insegna a Shanahan e Saleh un po’ di tenacia, contro le difficoltà. I Giants perdono definitivamente la loro stella Skattebo, in un brutto infortunio. I Packers arginano gli Steelers in casa laro.
La NFL ha chiuso la sua ottava settimana con un sonoro boato. Se la prima metà della stagione è stata un susseguirsi di incertezze, Week 8 ha agito da setaccio fino fino, separando nettamente i veri contendenti dalle delusioni mascherate.
È la mattina dopo l'ultima domenica di ottobre e la lega si sveglia con nuove, inequivocabili verità. Nella AFC, l'ascesa inesorabile dei Colts (7-1) ristabilisce un nuovo standard di eccellenza, mentre l'intera NFC viene scossa dal tremendo crollo verticale dei Cowboys, umiliati in modo imbarazzante dai Broncos
Mentre le classifiche vengono riscritte e il Power Ranking subisce un reset totale. La risposta in Week 8 è chiara: la pazienza è finita. La corsa ai playoff è ufficialmente entrata nella sua fase più brutale.
I punti di rottura della AFC: l'impero dei Colts e la corsa all'est

La American Football Conference è ora dominata da una nuova forza inarrestabile, affiancata da una sorprendente battaglia ad est.
Gli Indianapolis Colts (7-1) dimostrano attualmente di essere il pacchetto più completo della NFL. La vittoria dominante per 38-14 sui rivali divisionali Tennessee Titans (1-7) non è solo una statistica, ma la prova di un sistema che funziona perfettamente, su ogni linea. Il loro differenziale punti, ora ben oltre il +110, è un segnale di allarme per tutta la Conference.
La prestazione viene catalizzata dalla coppia offensiva d'élite. Il running back Jonathan Taylor offre uno spettacolo di efficienza fisica, chiudendo con un bilancio incredibile di tre touchdown e oltre 150 yard su un numero ridotto di portate, dimostrando una capacità unica di trasformare una corsa da due yard in una da otto. Il quarterback Daniel Jones, supportato dal running game, registra una giornata chirurgica (con passer rating vicino al 136), gestendo il campo con una maturità che sorprende l'intera lega. Steichen può così contare su un attacco che non solo segna, ma controlla il cronometro, rendendo i Colts la squadra più difficile da battere in vista di gennaio.
La sorpresa Patriots e la battaglia a est
A Boston, i Patriots (6-2) hanno cementato la loro inattesa ascesa con una vittoria sui Browns. La chiave del successo non è solo la crescita del loro giovane quarterback, ma la difesa d'élite che sta tornando ai fasti del passato. Il linebacker Matthew Judon è la forza trainante, che esercita una pressione costante sul quarterback avversario e non concede nulla. I Patriots si trovano ora in piena corsa nella AFC East, una division che a metà stagione si rivela più equilibrata del previsto.
La crisi in NFC: il crollo dei Cowboys e la guerra West

La National Football Conference è definita da due narrazioni opposte: il caos in Texas e la perfezione in California.
La disfatta dei Cowboys, per 44-24, contro i Denver Broncos (6-2) non ammette interpretazioni: i Cowboys sono in piena crisi. La squadra mostra fragilità inaccettabili in difesa e un attacco inefficace nei momenti cruciali. Javonte Williams, il running back dei Broncos, espone così le vulnerabilità della difesa texana con una prestazione fisica (oltre 130 yard e due touchdown) che ha dominato la linea di scrimmage, un'umiliazione per una difesa che vanta alcuni dei nomi più costosi della lega. Il problema dei Cowboys è ora esistenziale: mancano di disciplina e di capacità di adattamento in campo, un chiaro campanello d'allarme per il futuro del coaching staff.
NFC in stallo, ma per quanto?
La NFC West è senza dubbio la division più affascinante (per la lotta interna), anche se i 49ers perdendo contro i Texans han leggermente ceduto il passo, perché tra l’altro sia i Rams che i Seahawks erano in Bye week e son balzati in testa alla classifica interna.
Nella NFC North, invece, i Packers (5-1-1) confermano la loro leadership con una vittoria per 35-25 sugli Steelers. Jordan Love tiene a bada la difesa fisica di Pittsburgh, giocando una partita ad alta efficienza e mantenendo un passo di vantaggio sui Detroit Lions. Nonostante l’agguerritissimo gioco di corsa degli Steelers e un Aaron Rodgers, in giornata, desideroso di metter i bastoni fra le ruote alla sua vecchia squadra. I Packers abilmente costruiscono le loro fortune anche sull’utilizzo, preciso e centellinato, del loro tight end Tucker Kraft che festeggia ben due touchdown, proprio durante il prime time del National Tight End Day, inventato da George Kittle, anche lui a segno coi suoi 49ers.
Le altre note chiave: rinascita e disperazione

Eagles ritrovati (6-2): ritrovano la loro identità offensiva, battendo i rivali Giants 38-20. Jalen Hurts gioca una partita pulita, concentrandosi sulla distribuzione della palla e uscendo dalla crisi di turnover. La sua leadership è vitale se gli Eagles vogliono strappare la NFC East ai rivali. Brutta tegola, invece, caduta sulla stagione comunque positiva dei Giants che perdono definitivamente Cam Skattebo, che si rompe la caviglia, in un bruttissimo infortunio su ricezione, che lo terrà fuori fino a 2026 inoltrato.
Crisi nera per i Saints (1-7): sono forse la squadra più deludente della NFC. La sconfitta casalinga contro i Buccaneers li relega in fondo alla division. La mancanza di identità offensiva è cronica e, a questo punto della stagione, la franchigia sembra già essere in modalità rifondazione.
Glenn e i suoi agguantano, in un accesissimo scontro, la loro prima vittoria

I Jets a sorpresa espugnano il Paycor Stadium, grazie a una valanga di punti, in risposta a un iniziale vantaggio, anche quasi consolidato, dei Bengals di Cincinnati. In un’appassionante sfida a colpi di punti e risposte i newyorkesi la spuntano nel finale per 39-38. Grazie a una stratosferica prestazione di Breece Hall che corre per ben 133 yards, con una media di 7,4 a portata e segna due touchdown di corsa. In mancanza dei loro receiver titolari i Jets la risolvono comunque, anche grazie a una credibile prestazione del tanto bistrattato Justin Fields, che completa 244 yards e un touchdown. Ai Bengals non basta Joe Flacco coi suoi lanci nel profondo e i suoi due touchdown, perché la difesa di Glenn chiude gli spazi con diversi breakup su passaggio, anche nell’assalto finale su un quarto down. Prima firma sulla stagione dei Jets, meglio tardi che mai, festeggiata anche da coach Campell dei Lions, che si dichiara un fan di Glenn.
Le catch incredibili di McLaurin non salvano i Commanders
Era un’impresa per questi Commanders privi di Jayden Daniels affrontare i ritrovati Chiefs, ma va detto che ce l’han messa tutta. Con un Mariota al timone, che ha strappato parole di apprezzamento a Troy Aikman in diretta. Non è bastata nemmeno la serata delle catch impossibili di McLaurin, di cui una rivista dagli arbitri, per capire che il ginocchio aveva toccato in campo, prima che i piedi uscissero dalla linea (spaziale, da rivedere nel replay). Finisce 28-7 per i padroni di casa, con grande gioia di un recuperato Travis Kelce e di Mahomes, che ritrova l’intesa coi suoi uomini-simbolo.
Paolo Ulisse



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