Salta anche coach Kelly, dopo un week end da dimenticare per LSU
- Matteo Spelat

- 29 ott
- Tempo di lettura: 4 min
Indiana domina le statistiche con una prova che non lascia respiro agli avversari. La favola di Vanderbilt continua grazie a una mentalità vincente. Ora li aspetta il tanto atteso e decantato Manning.
Arrivati alla nona settimana, il college football smette di concedere seconde possibilità e a farne le spese saranno niente meno che un head coach e il suo offensive coordinator, repulisti totale. Durante Week 9 abbiamo assistito a prove di forza che consolidano le nuove potenze e a crolli che fanno tremare i programmi abituati a vincere.
Demolizione totale, Indiana zittisce i californiani

A Bloomington è andato in scena un vero e proprio uragano. Gli Hoosiers non hanno solo battuto UCLA, l'hanno letteralmente annichilita con un incredibile 56-6, dominando ogni singola statistica.
Indiana ha chiuso con 475 yard offensive e ha forzato ben cinque turn over, concedendo il misero 6% di conversioni sul terzo down agli avversari. UCLA, reduce da due exploit (soprattutto quello contro Penn State) che le avevano infuso fiducia e morale, è crollata in modo impressionante, dimostrando una fragilità mentale pericolosa. Il coach di Indiana, Curt Cignetti, non ha nascosto l'emozione: "Oggi non abbiamo aspettato che il nostro momento arrivasse, lo abbiamo creato noi". Una prestazione che non è un caso, ma il segnale di un programma che orami è una mina vagante per chiunque, confermandosi la seconda forza del paese solo dietro ad Ohio State.
Aggies sempre più in alto, Coach Kelly ci rimette la corona

A Baton Rouge, la scena è stata completamente rubata dagli Aggies. Texas A&M non ha lasciato scampo a LSU, vincendo 49-25 e consolidando la propria candidatura tra le squadre élite della SEC.
È stata una vittoria di potenza: ben 392 yard corse e quattro touchdown a terra. Il quarterback Marcel Reed è stato il motore inarrestabile della squadra (due pass e due rush touchdown). LSU non ha trovato risposte, perdendosi nei momenti chiave e mostrando le solite e gravi crepe profonde in difesa. Reed è stato lapidario: "Sapevamo che oggi non bastava il talento, serviva convinzione". Texas A&M, non si tratta più di una squadra promettente, ma di una forza dominante all’interno della conference più competitiva dell’intero panorama universitario. La sconfitta è stata così pesante e sentita, in quel di LSU, che in poche ore sono stati licenziati sia coach Brian Kelly che pone così fine alla sua permanenza alla guida del programma. Ma anche l’offensive coordinator Joe Sloan, sostituito a tempo record da Alex Atkins (ex Florida State) che diventa così il play caller ufficiale della scuola.
La banda Pavia colpisce ancora

La favola dei Commodores continua. Un'altra sorprendente vittoria in SEC, questa volta per 17-10 contro Missouri. Vanderbilt non è più solo una squadra in crescita: è una realtà che sta acquisendo una mentalità vincente e un sangue freddo inaspettati.
Il quarterback Diego Pavia è stato ancora una volta il leader carismatico (235 yard totali, nessun turn over), ma è stata la difesa ad assicurare il successo, togliendo ossigeno all'attacco di Missouri. Il touchdown decisivo, a meno di due minuti dalla fine, è la prova di una squadra che ha imparato a chiudere le partite. Pavia ha riassunto lo spirito guerriero della squadra: "Oggi si vinceva o si perdeva, e noi siamo rimasti uniti fino alla fine".
Notre Dame si riprende la scena
A South Bend si è celebrata una vittoria di carattere, per 34-24 di Notre Dame su USC. L'attacco ha dominato il gioco di corsa con Jeremiya Love, al record personale di yard e il ritorno di kickoff, da cento yard, di Jadarian Price che ha dato la scossa. Il coach Marcus Freeman ha sottolineato la maturità della squadra: "Le penalità ci stavano divorando, ma oggi siamo stati adulti e abbiamo giocato con disciplina". Notre Dame torna ad essere una squadra da guardare con attenzione.
Chi sorride (Indiana, Texas A&M, Vanderbilt): sono le grandi vincitrici. Indiana ha dimostrato un potenziale offensivo ineguagliato. Texas A&M è una macchina da guerra inarrestabile. Vanderbilt è la favola che non accenna a fermarsi.
Chi morde la polvere (LSU, UCLA, Missouri): tre crolli preoccupanti. LSU e UCLA hanno subito sconfitte umilianti che sollevano seri dubbi sulla loro preparazione mentale e fisica. Con LSU che saluta l’head coach e il suo offensive coordinator. Missouri non riesce a chiudere le partite chiave e vede le sue ambizioni ridimensionate.
La nostra Guida Tv per sabato prossimo

Il prossimo weekend mette subito alla prova i nuovi equilibri. Ecco cinque partite da non perdere assolutamente.
Il duello tra quarterback (Vanderbilt@Texas): la sorpresa della SEC contro la squadra che deve dimostrare di sapersi rialzare in casa. Vanderbilt porta fiducia da outsider, Texas deve sfruttare il calore di Austin e sperare nella buona vena di Manning, per riuscire a battere Pavia e i suoi Commodores.
La corsa alla top dieci (Ole Miss@South Carolina): Ole Miss deve difendere la sua posizione in classifica rimanendo tra le prime dieci posizioni del ranking. Mentre South Carolina gioca in casa e cerca uno scalpo di prestigio. Si prospetta una sfida ad alto ritmo, tra attacco veloce e difesa aggressiva.
Test di profondità (Cincinnati@Utah): uno scontro di stili tra la forte difesa di Utah e l'attacco bilanciato e vincente di Cincinnati. Un test cruciale per capire le ambizioni di entrambe le squadre nella Big XII.
La SEC si infiamma (Tennessee@Oklahoma): faccia a faccia tra due programmi che puntano alto. Velocità, fisicità e pressione estrema. Vince chi gestisce meglio i momenti cruciali e il pubblico.
Tradizione e riscatto (Notre Dame@Boston College): Notre Dame cerca stabilità e continuità, dopo la bella vittoria contro USC. Boston College, giocando in casa, ha l'opportunità di diventare la prossima One to Watch, se riuscisse a fermare la risalita degli Irish.
Matteo Spelat



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