Salta la panchina di Penn State, Manning controlla grazie alla sua difesa, Indiana rimbalza contro Oregon
- Matteo Spelat

- 15 ott
- Tempo di lettura: 4 min
L’esonero di coach Franklin era atteso e richiesto dai tifosi. Intanto Ty Simpson regala il sorriso ad Alabama, dopo una partita difficile. Il tutto aspettando il derby nella terra dei Mormoni.
Un roller coaster di emozioni e colpi di scena, che confermano l’imprevedibilità di questa stagione di football collegiale, in cui pare proprio che fare pronostici sia quasi completamente inutile, con in più la testa coronata di coach Franklin che cade a Penn State: questa la sintesi estrema di quel che abbiam visto durante questo week end. Tra battaglie dominate dalle difese e partite decise all'ultimo respiro, il campo ha emesso verdetti pesantissimi.
Il muro texano: la difesa annulla Oklahoma nel Red River Showdown

Il Cotton Bowl di Dallas si aspettava la solita, spettacolare, sparatoria offensiva. Invece, ha assistito a una dimostrazione di forza difensiva quasi perfetta. I Texas Longhorns hanno completamente annichilito i rivali di sempre, gli Oklahoma Sooners, vincendo per 23-6 in una delle edizioni più a senso unico degli ultimi anni.
A decidere la partita è stata una difesa asfissiante e un lampo di genio degli special team, con il ritorno di un punt da 75 yard di Ryan Niblett, che ha spaccato la partita. Il quarterback Arch Manning ha fatto esattamente ciò che serviva: gestire la gara con efficienza (21/27 per 166 yard) senza commettere errori, ovvero ciò che la fan base e un po’ tutto il circuito mediatico si aspettano da un giocatore con quel cognome sulle spalle. A fine gara, un soddisfatto Steve Sarkisian ha lodato la reazione della sua squadra dopo lo scivolone della settimana precedente contro Florida, sottolineando come abbiano "imparato a lottare oggi", mostrando "la vera forza di questo spogliatoio". Per Texas è un segnale di prepotente ritorno in corsa. Per Oklahoma di coach Venables, una battuta d'arresto che costringe a riconsiderare molte certezze.
Il colpo grosso degli Hoosiers: Indiana espugna Oregon e si prende la scena

Se c'era una partita che, sulla carta, prometteva spettacolo e hype era proprio questa. A Eugene, gli Indiana Hoosiers hanno messo in scena una prestazione di altissimo profilo, controllando la partita e piegando Oregon per 30-20.
È stata una vittoria di intelligenza e resilienza. Il quarterback Fernando Mendoza ha giocato con la calma di un veterano, gestendo i momenti caldi e segnando il touchdown decisivo nel quarto periodo. Il coach Curt Cignetti ha usato una metafora perfetta, per descrivere il carattere del suo gruppo, definendolo "una palla di gomma che rimbalza", capace di reagire a un errore che avrebbe potuto tagliarlo fuori. Questa vittoria non è un caso: Indiana si è guadagnata sul campo le credenziali di avversario temibile per chiunque, entrando nella top tre del ranking e mandando un segnale chiarissimo in vista della corsa al titolo nazionale.
Battaglia nella SEC: Alabama soffre, ma la spunta in Missouri

A Faurot Field, in uno degli ambienti più caldi d'America, gli Alabama Crimson Tide hanno strappato una vittoria sporca, difficile, ma tremendamente preziosa, battendo Missouri per 27-24. È in partite come queste che si vede il Dna di una grande squadra.
Sotto nel punteggio e con le spalle al muro, a guidare la rimonta è stato il quarterback Ty Simpson (200 yard, 3 TD), sempre più in Heisman mode, che ha mostrato una freddezza glaciale, in particolare nel lancio decisivo su un quarto down a tre minuti dalla fine. Missouri ha lottato fino all'ultimo, ma un intercetto ha chiuso i conti. "Nessuno ha fatto un passo indietro," ha dichiarato Simpson nel post-partita, "continueremo a colpire". Per Alabama e per coach DeBoer è un altro piccolo passo verso la scalata nei piani alti del ranking.
Dopo una settimana così, le pagelle sono nette.
Chi sorride (UCLA&Indiana): UCLA ha confermato che l’upset rifilato a Penn State la scorsa settimana non è stato un semplice caso, vincendo con autorità 38-13 in casa di Michigan State e dimostrando continuità. Indiana si è presa la ribalta nazionale con una vittoria d’oro che ne certifica la credibilità come contender e la consacrazione di coach Cignetti a, forse, miglior capo allenatore in questo momento.

Chi morde la polvere (Penn State): terza sconfitta consecutiva, questa volta in casa contro Northwestern per 22-21. Un finale punto a punto che fa ancora più male. La stagione dei Nittany Lions è ufficialmente in crisi nera, culminata con il licenziamento di coach Franklin, chiesto a gran voce dalla fan base. Franklin lascia così dopo ben dodici stagioni a Penn State. L'interim viene affidato all'Associate Terry Smith, per il resto della stagione.
Menzione d'onore (Texas): reagire in una rivalità così sentita, dopo una brutta sconfitta, è un segno di grande forza. La difesa torna a essere un fattore determinate e Manning ha finalmente saputo essere decisivo, contro un avversario di livello superiore.
L'incognita (Oregon): la sconfitta in casa contro Indiana ridimensiona le loro ambizioni. Hanno talento, ma sembrano mancare della cattiveria necessaria per chiudere le partite difficili.
Cosa ci aspettiamo per Week 8?
Il prossimo weekend alza ulteriormente il livello dello scontro. Ecco quattro partite da non perdere assolutamente.
La rivalità storica (Tennessee@Alabama): il "Terzo sabato di ottobre" è una delle rivalità più antiche e sentite del sud. Tensione, odio sportivo e un'atmosfera unica, per una partita che vale sempre di più della posizione nel ranking.
Tradizione e prestigio (USC@Notre Dame): non è una sfida di conference, ma una delle partite più iconiche e cariche di storia dell'intero panorama americano. Due programmi leggendari che si sfidano per la gloria.
Battaglia nella terra dei Mormoni (Utah@BYU - "The Holy War"): una delle rivalità più intense e feroci del college football. Si gioca per l'orgoglio di uno stato intero. L'atmosfera a Provo, casa di BYU, sarà elettrica. Garantito.
L’agguato delle Tigri a Pavia (LSU @ Vanderbilt): LSU fa visita in Tennessee ai Commodores di Diego Pavia, reduci da una settimana in Bye. Le trasferte nella SEC nascondono sempre delle insidie e Vanderbilt in casa è una squadra capace di giocare brutti scherzi. I Tigers di coach Kelly dovranno sicuramente registrare una difesa dimostratasi fragile, per poter portare a casa la vittoria.
Matteo Spelat



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